Lezioni su Cartesio di Alexandre Koyré: breve introduzione all’opera

Se si analizza la vita di Alexandre Koyré, si può ben notare come tutta l’esistenza del filosofo sia stata volta alla ricerca e al tentativo di raggiungere un sapere che fosse unico, ben compatto e semplice da comprendere per tutti.
E’ questo lo spirito che anima la stesura delle Lezioni su Cartesio, una serie di scritti raccolti sotto un’unica pubblicazione che cercano di focalizzare l’attenzione sulla filosofia cartesiana e sui successi che questa ha conseguito.
Lezioni su Cartesio
L’opera, pubblicata nella seconda metà del 1920 per la prima volta, racchiude non soltanto alcune scoperte del filosofo russo che si dedicò agli studi della filosofia cartesiana in vista dell’ottenimento del diploma presso l’istituto EPHE, ma anche alcune riflessioni personali che hanno conquistato i contemporanei e che continuano a catturare l’attenzione dei lettori odierni. Nel complesso, si tratta di un’opera di semplice lettura per chi ha già avuto modo di studiare Cartesio: in caso contrario, potrebbe risultare leggermente ostica, dal momento che si tratta di riflessioni su un’opera che, a detta del filosofo stesso, è ben nota a tutti.
Prima di procedere con l’analisi dettagliata di alcuni dei passi significativi, è bene ricordare che la pubblicazione di Alexandre Koyré è un’opera figlia del suo tempo ma di estrema attualità, da comprendere a fondo non solo da parte degli studiosi di filosofia più attenti, ma anche dai curiosi alla ricerca di un testo con cui ampliare i propri orizzonti culturali. Dopo Arnaldo Volpicelli, andiamo ad analizzare il pensiero di un grande filosofo del secolo passato.
Alexandre Koyré apre la sua opera parlando dell’attualità di Cartesio. Se si esclude Platone, padre della filosofia per eccellenza, il pensiero più vicino a quello dell’uomo moderno sarebbe proprio quello di Cartesio. Il motivo sarebbe da ricercare nella materia di cui discutono i due filosofi, Cartesio e Platone, e di cui di riflesso si trova a parlare Koyré stesso. I tre pensatori, nel loro legame intellettuale, discutono di argomenti semplici, cioè l’essere, la conoscenza e l’uomo. Tre capisaldi che vengono immediatamente individuati ed esplicitati ma che non per questo saranno di facile comprensione: Alexandre Koyré sottolinea infatti nella sua opera che i testi di Platone e Cartesio (e quindi anche i propri) non sono destinati alla massa ma al lettore colto che saprà cogliere non solo i messaggi intellettuali, ma anche l’ironia e il profondo sconvolgimento provato dagli autori di determinate verità.
Sembrerebbe proprio questa la parola chiave delle Lezioni stesse: raggiungere il vero è impossibile, se si ammette che tutto sia possibile; pertanto, solo l’errore può essere certo. Questa affermazione, vero cuore della filosofia di Alexandre Koyré e qui riproposta, non deve scoraggiare ma può aiutare il lettore a riflettere su come l’errore non sia altro che un tentativo, da parte dell’uomo, di comprendere realtà molto più grandi di lui e che, per loro natura, non possono essere rivelate se non con un continuo tentativo che porti all’eliminazione dell’errore e al raggiungimento dell’essenza.
Chiarito come l’errore possa essere la sola cosa certa, bisogna capire il perché di una simile affermazione. E’ sempre nelle Lezioni che Alexandre Koyré ci spiega il suo punto di vista, attraverso le riflessioni su Cartesio. La tradizione e i sensi, ovvero ciò che ci è stato insegnato e ciò che percepiamo con gli strumenti che abbiamo a disposizione dal momento della nascita e per tutta la vita, trasmettono idee oscure e confuse, non semplici da mettere a fuoco. In mezzo a tanto caos, tuttavia, è possibile trovare delle idee non solo semplici da comprendere, ma anche uguali per tutti gli esseri umani e per la natura stessa: si tratta delle idee matematiche, da poter abbracciare con la ragione. Ruolo della matematica è quello di ordinare le idee e rendere più chiari anche i concetti più complicati agli occhi dell’essere umano.
Sarebbero queste le idee che Cartesio avrebbe trasmesso, ispirandosi ai suoi studi dedicati alla Geometria, alla Logica e all’Algebra e che possono essere comprese in ogni momento della storia e da ogni essere umano. Un insieme complesso ma che diventa possibile interpretare con i giusti accorgimenti.
Sebbene il sunto dell’opera qui recensita possa sembrare semplice, occorre prestare molta attenzione al linguaggio e alle eventuali generalizzazioni. Si tratta di un testo scritto per molti ma non per tutti e che, per questo motivo, è stato spesso travisato da politici e intellettuali poco informati. Alexandre Koyré parla del genere umano non nella sua totalità ma focalizzando la sua attenzione sugli uomini colti, senza però negare che tutti possono ambire alla comprensione delle cose con il dovuto impegno. Ecco perché un simile testo diventa fonte di riflessioni sempre attuali, da poter applicare a diversi campi del sapere e da apprezzare nei diversi momenti della lettura.