Étienne Balibar, La filosofia di Marx: breve recensione e analisi critica

Se si parla di Étienne Balibar, la mente non può non tornare agli appassionanti discorsi che lo storico della filosofia francese ha recentemente tenuto presso alcune delle Università più in vista del mondo.
Per quelli che ancora non lo conoscessero, ecco chi è.
Il pensiero di Balibar
Étienne Balibar, come molti sapranno, è stato riconosciuto come l’erede di Louis Althusser, di cui è stato allievo e con il quale ha contribuito a sviluppare una nuova idea circa il pensiero di Karl Marx e, in generale, sul capitalismo contemporaneo. A dispetto dei pensatori che prima di lui si erano concentrati su Marx, Balibar ha scelto di far partire la sua analisi dai concetti di razza, cultura e identità.
Si tratta di questioni particolarmente attuali, che hanno interessato la critica contemporanea non solo in campo filosofico, ma anche giuridico e politico. Egli, infatti, ha riflettuto a lungo su come i concetti filosofici esposti da Marx possano influire sull’idea di cittadinanza e sull’orgoglio europeo e ha provato ad attualizzare queste idee, in chiave inclusiva e certamente più moderna. E’ forse anche per questo motivo che Étienne Balibar ha ricevuto la carica di professore emerito presso l’Università di Paris-X (Nanterre). In questa recensione proveremo a riassumere i punti principali dell’opera “La filosofia di Marx”, testo oggi riconosciuto come uno dei più rilevanti scritti dal professore Balibar.
La filosofia di Marx
E’ lo stesso Étienne Balibar che ha scelto di offrire una chiave di lettura a coloro che leggeranno il suo testo. Il trattato, stando alle parole dell’autore, ha il chiaro scopo di spiegare anche ai lettori meno esperti come mai leggere Marx nel Ventunesimo secolo sia tanto importante. Questo pensatore, infatti, può essere sicuramente riconosciuto come uno dei più grandi della tradizione moderna e merita di essere studiato in quanto pietra miliare della storia della filosofia, ma può anche (e anzi deve) essere letto come un autore attuale. Ecco perché il testo si propone non appena di celebrare gli scritti e le intuizioni di Karl Marx ma anche di offrire un punto di partenza ai lettori odierni per riflessioni e apprezzamenti da poter fare alla luce dei recenti avvenimenti politici e culturali.
Sempre secondo Étienne Balibar, chi si accinga a studiare Marx deve avere ben chiara la differenza tra la filosofia marxista tradizionalmente intesa e cosa questa effettivamente sia. Negli anni, infatti, sembrerebbe esserci stato un errore che ha portato molti pensatori fuori strada. Con la definizione di filosofia marxista si è inteso sia il sistema elaborato da Marx che la concezione del mondo che poteva avere il movimento socialista, utile da comprendere per poter chiarire quale fosse il ruolo della classe operaia nello sviluppo della società. In realtà, queste due idee non sarebbero strettamente correlate da loro e potrebbero essere analizzate separatamente, approfondendo ora l’uno e ora l’altro concetto.
Una soluzione al dubbio su quale delle due teorie sia quella da seguire per prima, ovviamente, esiste ed è da ricercare negli eventi che risalgono al periodo compreso tra il 1890 e il 1990. Durante questi anni, il marxismo venne considerato più una dottrina di organizzazione che uno spunto di riflessione, motivo per cui non si registrano notevoli sviluppi o apporti innovativi agli argomenti già trattati. Si arriva così alla conclusione che non esista una vera dottrina marxista ma una semplice riflessione fatta dal pensatore che, anziché sminuire il movimento che ha generato, la arricchisce di spunti particolarmente affascinanti.
Sebbene quello appena descritto possa sembrare un paradosso, viene in realtà considerato da Étienne Balibar come il passo decisivo, ovvero, quello che mancava per liberare il marxismo dall’indottrinamento per renderlo una scienza pura, sulla quale sia possibile riflettere e da poter applicare in contesti differenti da quelli nei quali era stato ingabbiato in maniera riduttiva.
Fatta questa premessa, Étienne Balibar prosegue toccando alcuni punti critici della filosofia/non filosofia di Marx. Alcuni spunti di riflessione vengono offerti dal continuo mutare del pensiero di Marx. Il filosofo, infatti, ha mostrato nella sua opera diverse inversioni di rotta, a tratti anche contraddittori che, anche in questo caso, anziché sminuire il valore delle tesi sostenute, non hanno fatto altro che avvalorarle. Il motivo, in questo caso, sarebbe da ricercare nella natura stessa del pensiero e della realtà: queste sono mutevoli, in grado di modellarsi secondo gli stimoli dati dalla realtà esterna o di scontrarsi con questa e, inevitabilmente, finiscono per cambiare anche a distanza di poco tempo.
Non manca la riflessione storica. Étienne Balibar cerca di calare Marx il più possibile nella realtà che il filosofo stava vivendo e analizza le diverse circostanze che si trova costretto ad affrontare. Dalla guerra franco-tedesca del 1870 alla Comune di Parigi, passando per la pubblicazione del Capitale e la nomina a rettore capi della Gazzetta renana di Colonia, Étienne Balibar non dimentica nessuna delle tappe salienti della vita di Marx e cerca di metterle in correlazione tra loro, alla luce di quanto intuibile dagli scritti filosofici.
L’opera del professore Balibar si conclude con una riflessione sull’ambivalenza di Marx e, di conseguenza, di tutta la sua ricerca. Il filosofo, infatti, sarebbe stato da un lato troppo cinico per credere in un dio in grado di guidare ogni movimento (e, quindi, anche di prevedere la rivoluzione operaia con ciò che ne aveva comportato), ma dall’altro si sarebbe rivelato troppo rivoluzionario per non accettare i cambiamenti e non chiedersi se questi fossero stati in qualche misura voluti, anche se non si sa bene da chi (dagli uomini? Dagli eventi stessi? Interrogativi che Balibar lascia in sospeso).
Per questo motivo, il lettore che si trova ad analizzare questo testo del professore francese non può fare a meno di trovarsi inizialmente smarrito, ma poi incuriosito e fermamente convinto che simili riflessioni non portino a conclusioni certe ma solo a domande e spunti di riflessione curiosi.
Se vuoi saperne di più in merito a filosofi francesi moderni, ti proponiamo il nostro articolo su Alexandre Kyoré.